La scienza è dalla parte della nostalgia
La scienza è dalla parte della nostalgia
Tutto quel che possa servire a tirarci su il morale, è lecito

In amore, guerra e pandemia tutto è lecito. Intendiamoci: tutto quel che possa servire a tirarci su il morale, anche solo per qualche minuto. Attraversiamo giornate complicate, dolorose. Siamo ancora qui ad assistere, dopo più di un anno, alle impennate vertiginose della curva dei contagi da Covid-19, in una situazione che, forse, si sarebbe potuta gestire in un altro modo. Non spetta a noi entrare nel merito. 

Quel che invece, care amiche e amici del Monun boutique Hotel, cari contatti futuri, quel che noi possiamo fare è appellarci alle nostre risorse interiori, per uscire da una condizione che fiaccherebbe persino il più tenace dei tenaci. Si è fatto tanto appello alla nostalgia nel corso del 2020, e l’esercizio a un sentimento spesso guardato con sospetto prosegue. 

E allora, citando un articolo di Alfonso Romeo, pubblicato qualche settimana fa su D di Repubblica (che, tra parentesi, ci ha incluso tra le eccellenze della Puglia e d’Italia, recensendo la nostra struttura e i nostri servizi nelle sue rinomate Guide ai viaggi), la nostalgia, secondo la scienza, ha profondi effetti benefici sul nostro umore e sul nostro organismo.

Come sostiene l’Università di Southampton, che sul tema fa, da oltre dieci anni, rilevazioni e sperimentazioni in laboratorio, la nostalgia è “quel quid del cervello in grado di contrastare, inaspettatamente, le ansie e le paure ancorate alla contemporaneità della nostra vita”.

La reazione che segue è fisica: rimembrando, quindi riportando in “vita” i ricordi, la temperatura corporea aumenta, e di conseguenza si alza la soglia di tolleranza al freddo. Tra l’altro, stiamo sperimentando, in questo avvio di primavera 2021, temperature invernali, soprattutto nelle ore notturne. 

Il passato, dunque, grazie alla nostalgia, diviene materia viva, ci parla e ci risponde. Ci perdiamo nei ricordi, come nel luogo del cuore, i cui tratti sono addolciti da una sorta di magia. 

Il tempo, come spesso usiamo dire, è in grado di curare qualsiasi ferita, lenire qualunque dolore; guardare indietro può essere un’occasione per riconciliarsi con gli errori fatti e perdonarsi. Le cose belle, già vissute, sotto la lente del tempo lontano, sembrano ancora più belle, mentre le brutte perdono straordinariamente il loro potere di farci male. 

Tuttavia, a noi del Monun boutique Hotel e Restaurant SPA piace, sopra ogni cosa, guardare avanti. Sempre e comunque! Il passato, per il complesso alberghiero di Palazzo Spinelli, è altrettanto importante (lo dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, il fatto che l’albergo ha sede in un edificio del 1700). Per capire da dove arriviamo e chi siamo, la storia è fondamentale e lo è anche per costruire la strada che porta a territori inesplorati, fisici e dell’anima. 

Un esercizio, questo, che al Monun riesce perfettamente. Venite a vedere, con i vostri occhi. Vi aspettiamo! Aspettateci!